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DISTORSIONI DI CAVIGLIA

DISTORSIONI DI CAVIGLIA 

LA CAVIGLIA

La caviglia è costituita dalla tibia, dal perone e dall'astragalo. La porzione più terminale delle prime due ossa si chiama malleolo: rispettivamente tibiale e peroneale. Questa articolazione è poi stabilizzata dalla capsula articolare e da alcuni legamenti:

- deltoideo (medialmente);

- peroneo-astragalico anteriore, peroneo-calcaneare e

- peroneo-astragalico posteriore (lateralmente).

IL TRAUMA DISTORSIVO

La distorsione della caviglia è uno degli infortuni più frequenti in assoluto, sia nella vita quotidiana che nella pratica sportiva. Nella maggior parte dei casi la distorsione avviene in supinazione, ovvero con la torsione del piede verso l'interno. In questo caso saranno quindi i legamenti esterni o laterali della caviglia ad essere sollecitati e, talvolta, a lesionarsi. A seconda dell'entità del trauma la lesione legamentosa può essere parziale (caso più frequente) o completa. Il numero dei legamenti coinvolti è variabile in funzione dell'energia del trauma: può lesionarsi un solo legamento, due legamenti o, raramente, tutti e tre.

TRATTAMENTO IMMEDIATO

Il trattamento migliore da eseguire su una caviglia appena si verifica una distorsione è sintetizzato dall'acronimo inglese RICE:

- R Rest (Riposo)

- I Ice (Ghiaccio)

- C Compression (Compressione)

- E Elevation (Elevazione dell'arto)

TRATTAMENTO SUCCESSIVO

Dopo ogni trauma distorsivo della caviglia sarebbe consigliabile:

- sottoporti ad una visita ortopedica per la valutazione delle eventuali lesioni subite: i legamenti non sono visibili alla radiografia e pertanto la valutazione della loro integrità o meno si basa sull'esame obiettivo e sull'esecuzione di alcuni test specifici.

- può talvolta essere necessario un esame radiografico per escludere la presenza di una frattura a carico dei malleoli; la risonanza magnetica o l'ecografia non sono quasi mai richiesti in fase acuta. Una volta valutata l'entità della lesione ed il numero dei legamenti coinvolti, l'ortopedico procederà ad impostare il trattamento più idoneo, anche in base alle specifiche richieste funzionali del paziente (età, sport, ecc.). Il trattamento infatti può essere estremamente vario:

- applicazione di farmaci locali;

- fasciatura compressiva;

- taping;

- tutore;

- gambaletto gessato;

- trattamento chirurgico immediato (solo nei casi più gravi);

- intervento di ricostruzione dei legamenti (solo nei pazienti che, dopo numerose distorsioni, presentino una caviglia instabile la cui entità può essere valutata con le radiografie sotto stress).

I legamenti laterali della caviglia, nelle distorsioni di I e II grado, solitamente guariscono bene e senza esiti con il trattamento funzionale (senza gesso) se questo viene protratto per un adeguato periodo di tempo.

LA RIABILITAZIONE

Dopo un periodo variabile tra le 2 e le 4 settimane può essere consigliabile eseguire della fisioterapia per il recupero completo del movimento articolare ma, soprattutto, della propiocezione (sensibilità) della caviglia. Inizialmente può essere consigliabile utilizzare un tutore nella vita quotidiana e, soprattutto, alla ripresa dell'attività sportiva. Anche se adeguatamente trattata, la distorsione della caviglia può rimanere lievemente sintomatica per un periodo di tempo piuttosto lungo (2-3 mesi).

ARTROSCOPIA CAVIGLIA

ARTROSCOPIA DI CAVIGLIA

INTRODUZIONE

La caviglia è l'articolazione posta tra la gamba ed il piede ed è composta dalla tibia, il perone e l'astragalo. La sottoastragalica è l'articolazione tra l'astragalo ed il calcagno. Come tutte le articolazioni, le superfici ossee a contatto sono ricoperte da un sottile strato di cartilagine che consente il fluido scivolamento dei capi ossei nei movimenti articolari.

ARTROSCOPIA

Per artroscopia si intende una tecnica chirurgica che viene eseguita tramite l'introduzione di un artroscopio all'interno delle articolazioni. L'artroscopio è uno strumento simile ad un piccolo telescopio con una telecamera ad una estremità che consente di visualizzare su di un monitor l'articolazione dall'interno. Ha un diametro uguale ad una matita e viene introdotto attraverso un'incisione cutanea puntiforme. Attraverso una seconda incisione possono essere introdotti piccoli strumenti chirurgici necessari al trattamento delle diverse patologie presenti. Sebbene quasi tutte le articolazioni possano essere trattate per via artroscopica, quelle che più frequentemente vengono sottoposte a questo tipo di chirurgia sono il ginocchio, la spalla e la caviglia.

VANTAGGI

La sempre maggiore diffusione della chirurgia artroscopica in genere è legata ai notevoli vantaggi di questa metodica rispetto alla classica chirurgia a cielo aperto:
- migliore visualizzazione della articolazione;
- mini-invasività;
- basso tasso di complicanze;
- degenza post-operatoria più breve;
- minor dolore post-operatorio;
- recupero funzionale mediamente più rapido;
- minor danno estetico.

ARTROSCOPIA DI CAVIGLIA

Purtroppo però non tutte le patologie articolari possono essere trattate chirurgicamente per via artroscopica. Le principali indicazioni ad un'artro-scopia della caviglia o dell'artico-lazione sottoastragalica sono:
- lesioni osteocondrali;
- impingement anteriore e posteriore;
- corpi mobili intra-articolari;
- sindrome dell'os trigonum;
- artrosi.

INDICAZIONI

Di norma l'artroscopia di caviglia viene eseguito in regime di ricovero. L'anestesia è solitamente di tipo periferico: vengono addormentate solamente le gambe. Al termine dell'intervento viene applicata una semplice fasciatura compressiva dal piede fino al ginocchio oppure un gambaletto gessato (a seconda del tipo di patologia da trattare).

INTERVENTO

Il protocollo post-operatorio varia molto a seconda della patologia e del tipo di trattamento eseguito. In generale tuttavia è necessario eseguire la prima medicazione 2-3 giorni dopo l'intervento e la rimozione dei punti di sutura eventualmente applicati dopo ulteriori 10 giorni. Il movimento della caviglia è spesso concesso precocemente (già dopo 2-3 giorni) mentre per il carico è solitamente necessario attendere tra 1 e 6 settimane a seconda della patologia di base.

DECORSO POST-OPERATORIO

Come dopo quasi tutti gli interventi sulla caviglia o sul piede è consigliabile eseguire, nel periodo post-operatorio, della ginnastica specifica eventualmente integrata con della fisioterapia mirata al: - recupero dell'articolarità della caviglia; - rinforzo muscolare; - recupero della funzionalità propiocettiva del piede.

ROTTURA TENDINE D'ACHILLE

ROTTURA TENDINE D'ACHILLE

SINTOMI

La rottura del tendine d'Achille è una lesione importante che ha bisogno di essere diagnosticata e trattata precocemente.Quando il tendine si rompe si percepisce una sensazione di strappo. Inizialmente è molto doloroso, ma il dolore tende a diminuire col passare dei giorni. Gonfiore ed ecchimosi appaiono in poche ore.

EZIOPATOLOGIA

Di norma la rottura del tendine d'Achille si manifesta quando una violenta contrazione dei muscoli del polpaccio ed è comunemente associata a sport come tennis, squash, calcetto. Può succedere anche durante cadute, o anche quando si scendono le scale saltando i gradini. Raramente può essere spontaneo o associato ad assunzione di alcuni farmaci.

DIAGNOSI

Una visita specialistica ortopedica è spesso derimente. Già dall'osservazione della deambulazione del paziente, o facendolo andare sulle punte dei piedi si può avere un'idea della lesione. Facendo giacere il paziente prono sul lettino, si andrà a spremere gentilmente il polpaccio con le mani. Se la caviglia si muove , il tendine d'Achille è ancora funzionale, altrimenti se non sarà presente, il test sarà indicativo di rottura del tendine d'Achille Si potranno effettuare indagini strumentali ecografiche o di risonanza magnetica per confermare la diagnosi.

TRATTAMENTO

Di norma è chirurgico usando una chirurgia minimamente invasiva, riunendo le due estremità tendinee con filo di sutura, e immobilizzando in tutore il piede per un periodo di 6-8 settimane.